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African Dream è una Associazione Benefica Onlus che abbiamo fondato nel 2006. La missione è quella di dare una mano a bambini nati in Uganda.
Bimbi come quelli nella foto qui a fianco.
Bimbi che spesso muoiono prima di diventare grandi. Quelli che ce la fanno non possono avere nè un'istruzione, nè un futuro decenti. Noi vogliamo aiutare queste persone ad avere delle scuole e degli ospedali, ad avere una chance che in Uganda ora non esiste.

African Dream non raccoglie solo fondi, ma gestisce dei progetti concreti direttamente, progetti alla luce del sole di cui, seguendo questo blog, potrai sapere tutto.
I Tuoi suggerimenti, le Tue idee, i Tuoi commenti, sono per noi un aiuto importante.

Antonella e Vincenzo

giovedì 11 dicembre 2008

Padre Mario e il Natale

Cari African Dreamers,eccovi una dolce e toccante storia di uno dei tanti giorni della vita quotidiana di Angal (Nebbi).
Ci arriva da P. Mario, uno dei nostri Angeli Custodi della missione di Angal, i padri che seguono i lavori di costruzione della nostra scuola di Omyer. Grazie P. Mario con regalarci queste Stelline ... di Natale.
Antonella

Stelline …………di Natale 2008

Il caldo improvviso dopo una pesante stagione di piogge, stanchezza, altri motivi veri o fasulli, ma soprattutto la solerte azione del maligno che attenta alla nostra gioia cristiana fanno sì che da qualche giorno non mi sento proprio in gran forma né fuori nè dentro…...Succede!

* E così prendo la motorella col caldo delle tre del pomeriggio. Destinazione: un villaggio chiamato Oryang per portare la comunione ad un’ammalata.
Tentar di portare la gioia e la pace intorno pur con Gesù sul cuore ma con la pena nel cuore, è come navigare nel folto labirinto di sentieri infiniti della savana senza qualcuno che ti indichi la via giusta…
Ma ci arrivo, grazie a Dio, senza non pochi tentativi.
Venturina, così si chiama l’ammalata, mi attende.
- Rwoth omeri (Dio ti ama), le dico.
- Emeri de, father (ama anche te, padre) mi risponde nella sua sofferenza molto evidente sul volto…..
Le dò il perdono di Dio, le ungo la fronte e le mani pregando che il Signore la conforti e la guarisca; le dò infine il Corpo di Gesù e lei risponde : Amen!.
Forse il suo cuore gioisce ma il mio continua a gemere…..

* Riprendo il mio “cavallino rosso”, una vecchia Fantic 125 del 1998, ma canora e allegra come una passerotta…che trotta come una gazzella sui tratti di asfalto, arranca sui sentieri in terra battuta e si lamenta e sobbalza su buche e sassi non sempre visibili quando l’erba è ancora alta. Le piogge sono appena terminate.
Altra destinazione è una piccola comunità cristiana per la celebrazione dell’Eucaristia . Il sole è già calato ma la terra è ancora calda, sono le 5 del pomeriggio .
Dò il sacramento del perdono ad una ventina di persone, parlo della Madonna, della sua gioia di aver detto il suo SI’ a Dio che l’ha scelta come sua madre sulla terra.
Durante la piccola-grande messa sotto gli alberi, una ragazza trema e suda da capo a piedi per un attacco di jakajaka (…una specie di epilessia). Mi avvicino, l’accarezzo con amore e chiedo a Gesù di aiutarla e guarirla.
Alla comunione, con sorpresa vedo nella piccola fila di cristiani anche Salome, sorretta dalla mamma che riceve Gesù e dice: Amen!....

* Poi il capo del villaggio di nome Peter, un fervente cristiano e animatore, mi dice che la sua mamma anziana aspetta anche lei la comunione nella capanna vicina. Ci vado subito mentre tutti gli altri continuano a cantare. Il canto si affievolisce mentre mi allontano dal luogo della celebrazione ma una vocina sempre più chiara mi giunge all’orecchio:
Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla;
in pascoli ubertosi mi fa riposare….
Mi prepari un banchetto alla tua mensa …
e nella tua casa per sempre mi fai riposare !….
Mi pare incredibile! Sì, è proprio mamma Pierina che, seduta …come una regina sulla stuoia fuori della capanna accoglie il Signore… cantando.
La comunico e risponde decisamente e con gioia :Amen!….. nonostante il peso dei suoi 100 e più anni.

* Bisogna tornare prima che il buio quasi repentino del tramonto equatoriale mi crei problemi, anche perché devo spingere il mio cavalluccio nell’acqua di un torrentello. Ma il Signore mi regala ancora …una stellina: l’incontro con una bimbetta tanto carina e non posso fare a meno di salutare la mia piccola amica di cui però non mi viene il nome…
– “Anyonga” ! mi dice col sorriso splendente. “Nyinga Anyonga”… = Gioia, mi chiamo Gioia.. non ti ricordi, father, quante volte te l’ho detto?

E’ gioia anche per me perché il Signore mi solleva dalla tristezza e mi dice : Coraggio!

Ci fu tanta gioia quella notte a Betlemme!
La cantavano gli Angeli …perché era nato per noi tutti il Salvatore!
Buon Natale con tutto il cuore e Felice Anno Nuovo
fratello, sorella, amico!
Un grazie anche perchè tante volte mi hai pensato nella preghiera e aiutato.
Rwoth omeri! = Il Signore ti vuol bene, coraggio!

P. Mario Zecca

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