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Benvenuto,

African Dream è una Associazione Benefica Onlus che abbiamo fondato nel 2006. La missione è quella di dare una mano a bambini nati in Uganda.
Bimbi come quelli nella foto qui a fianco.
Bimbi che spesso muoiono prima di diventare grandi. Quelli che ce la fanno non possono avere nè un'istruzione, nè un futuro decenti. Noi vogliamo aiutare queste persone ad avere delle scuole e degli ospedali, ad avere una chance che in Uganda ora non esiste.

African Dream non raccoglie solo fondi, ma gestisce dei progetti concreti direttamente, progetti alla luce del sole di cui, seguendo questo blog, potrai sapere tutto.
I Tuoi suggerimenti, le Tue idee, i Tuoi commenti, sono per noi un aiuto importante.

Antonella e Vincenzo

sabato 27 dicembre 2008

Il miglior regalo di Natale..

Suoceri schierati intorno ad un divano di un accogliente appartamento della Val Badia, tutti intorno ad una bimba di 2 anni e mezzo e ad una montagna di pacchettini e pacchettoni.

Lei prende tutto quello che trova, apre i regali che Babbo Natale in versione Altoatesina le ha fatto arrivare e consegna agli astanti i rispettivi doni.
Carte verdi, carte rosse, bigliettino multicolore, giacche, bambole, giochi, libri....un mucchio di cose che finiscono dopo baci ed abbracci in dei bei sacchettoni di plastica pronte per tornare a casa l'indomani.

Fa piacere a tutti ricevere regali, sia chiaro, ma alla fine di questi Natali del "nuovo millenio" la mente ritorna a quei Natali di tanti anni fa dove lo spirito natalizio arrivava da solo e durava un mese. Un mese di quel calendario con le caselline che aprivi per scoprirne il contenuto, un mese con il profumo del muschio del Presepe che preparavi con tanta attenzione, un mese di attesa di una un giorno che valeva assolutamente la pena vivere in modo pieno. Perchè era un giorno di emozioni.
Alla fine di quel mese finalmente arrivava quel giorno che era fatto di suoni, profumi e sorrisi e di 3-4 regali fatti con passione da chi ti voleva bene. Un giorno che aveva un valore e alla fine ti lasciava qualcosa di buone dentro.

Oggi la domanda ricorrente è:" ma tu la senti più l'atmosfera natalizia??" E allora cerchi per strade le luminarie, che mettono sempre più tardi, cerchi due palline natalizie dentro qualche negozio e aspetti una canzone che passa la radio...ma l'atmosfera non la trovo più.

Oggi il mio Natale è diventato un divano tirolese pieno di roba....pensando che domani sulle piste non ci sarà tanta gente tra le scatole...evvai.

E intanto che mi sopisco dentro questi pensieri poco natalizi, sul sofà è rimasta una busta.
L'ho messa io, me l'ha consegnata Vincenzo 3 settimane prima. Dietro c'è scritto il nome delle mia bimba.
La apro e chiamo mia figlia. E' una lettera scritta a mano in inglese dallo studente di Nebbi che ho adottato con lei. Poche righe, ma molto chiare e sincere, scritte con una penna blu da un ragazzino che vive in un mondo lontano anni luce da qui e che è felicissimo e riconoscente per poter studiare a Nebbi e costruirsi un futuro vero.

Le leggo tutto, ma il richiamo dei giochi a due anni è troppo forte per restare colpita...e va.

E' li, in quella lettera che finalmente ho ritrovato un barlume dell'atmosfera pura del Natale di una volta. Il piacere di qualcosa di giusto che ha un valore vero per qualcuno che lo merita assolutamente.
Chi l'avrebbe detto che alla fine l'atmosfera giusta me la donava un ragazzino dell'Uganda. Questa volta il regalo lo ha fatto Nebbi a me!!!

Mat

mercoledì 17 dicembre 2008

Auguri da Padre Enrico!!!


Carissimi amici di African Dream,

Vi giunga il mio piu’ sincero saluto e augurio di un gioioso Natale e felice Anno Nuovo.

Natale! Gia’!... Natale!
Non so cosa questa parola o festa susciti nei vostri cuori e pensieri. Ormai non ricordo piu’ cosa sia un Natale in Italia. I miei Natali sono pieni di sole e di tanta gente ... povera.
Proprio oggi ho celebrato Natale in una delle prigioni di Lusaka. 1.100 detenuti, laceri e mal nutriti: per loro quest’anno il Natale e’ stato celebrato oggi con un bel piatto di riso, un pezzo di pollo, una mela, un pezzo di sapone e una maglietta.
Infatti ho accompagnato le Suore di Madre Teresa in questo luogo di pena e di miseria per spezzare con loro il pane del dono e dell’amore. Naturalmente il mio pensiero va al Natale di tante famiglie dell’occidente: i vestiti, i regali, i sorrisi(???), i cenoni ... Allora non capisco piu’ cosa sia il Natale, o meglio, non so cosa la gente stia celebrando.

Vorrei condividere con voi un Natale che ho passato con i condannati a morte.
Anno 1998: mattino meraviglioso all’equatore. Alle 8.30 entro nel braccio della morte: ci sono 250 condannati a morte. Come sempre sono tutti sorridenti e presi a lavare i propri stracci e piatti nei vari cortiletti. Tutti salutano e sorridono, anche i mussulami e quelli di altre fedi. Nel cortiletto tutto e’ pronto per la preghera che durera’ piu’ di due ore.
Al termine mi preparo a raccogliere le mie cose, ma il capo dei cristiani mi si avvicina e mi chiede di sedermi e in tono solenne mi dice che ci sara’ un “Christmas Party”!!! Mi siedo incuriosito: mi portano un termos con del the, un piattino con una manciata di biscotti. Poi da sotto il tavolo tirano fuori una borsetta di plastica con alcuni pacchetti di biscotti. I condannati sono tutti seduti in silenzio mentre viene distribuito ad ognuno uno … dico… un biscotto.

Ognuno tende le due mani e accoglie con un sorriso il piccolo grande dono di ... un biscotto. Viene consumato adagio e in silenzio, quasi stessero celebrando un rito sacro. Non riesco piu’ ad andare avanti con il mio the. Sono rimasti sette o otto biscotti: vengono sbricciolati in piccoli pezzettini e si ripete il rito della distribuzione: ognuno ricevera’ una briciola ... e’ la condivisione dell’amore e della solidarieta’ dei poveri! Fine del Christmas Party!

Vorrei che non dimenticaste questi due fatti mentre celebrerete il vostro Natale che auguro sia pieno di tanta gioia e di tanto amore; e mentre vi scambierete i doni, auguro che possiate scambiare e donare soprattutto tanto amore.

Un abbraccio, un augurio ed un ricordo a tutti voi e ai vostri cari.
Grazie per la vostra amicizia e per condividere il sogno di African Dream.
Con affetto,

P.Enrico Colleoni

Ed arriva Natale!!!

Ed e' ancora Natale....Un altro anno che volge ormai al termine.
E' tempo di auguri e di bilanci anche per noi di African Dream.

La 'nostra' Scuola continua a crescere e desideriamo offrirvi in modo sintetico quanto con il vostro sostegno e la vostra generosita' siamo riusciti a fare durante il 2008.
Come sapete la scuola e' gia' operativa e conta ora 130 studenti.

La struttura esistente (che come ricorderete e' costituita da un blocco di classi, una libreria, un dormitorio, locali docce e lavanderia, le cucine ed alcune casette per ospitare gli insegnanti che prestano la loro opera al college), e' stata quest'anno potenziata dal completamento di un grande laboratorio e dalla costruzione di un secondo dormitorio che consentira' di ospitare nuovi studenti che si iscriveranno per il prossimo anno scolastico.

Inoltre, al rientro dal nostro viaggio a Nebbi lo scorso mese di Maggio, ci siamo resi conto che dovevamo moltiplicare i nostri sforzi non soltanto per completare la costruzione della scuola, ma anche cercare di aiutare alcuni studenti nell'impossibilita' di continuare a pagare la loro retta annuale.
Antonella ha lanciato un appello alfine di 'adottare uno studente' ed abbiamo raccolto 32 adesioni. Un grande successo grazie alla vostra solidarieta'.

Gli studenti hanno completato i loro esami il 12 di Novembre e le prime indiscrezioni indicano un ottimo risultato complessivo, tra i migliori di tutto il distretto. I risultati finali saranno pubblicati entro fine Gennaio 2009.
Il tam tam di questi risultati ci fa buona pubblicita' ed il Preside della nostra Scuola, Padre Raphael Okumu, si e' dimostrato ottimista circa il numero di nuovi studenti i cui genitori hanno manifestato il desiderio di procedere per la loro iscrizione.

Ma c'e' ancora molto da fare.
L'obbiettivo e di iniziare e completare al piu' presto la costruzione del secondo ed ultimo blocco di classi, oltre ad equipaggiare gli edifici con un impinto di illuminazione a pannelli solari. Questo ci consentira' di ospitare, nutrire ed educare circa 300 studenti e permettere cosi alla Scuola di operare e sostenersi autonomamente nel tempo.
E per finire, dovremo trovare i fondi per recintare la scuola per ragioni di sicurezza, ed acquistare un veicolo da utilizzare per i frequenti viaggi di approvvigionamento a Kampala. Approssimativamente occorreranno da 85 a 90.000 euro per completare questo primo progetto della nostra Associazione.

Contiamo sul vostro aiuto anche per il Nuovo Anno, e crediamo ancora nella possibilita' di terminare tutti i lavori come previsto entro la fine del 2009.
Buon Natale a tutti, anche da parte di tutti i nostri studenti. E che il 2009 trasformi il nostro 'sogno africano' nella bellissima realta' che tutti voi avete contribuito e realizzare.

Grazie,
Vincenzo e Antonella

giovedì 11 dicembre 2008

Padre Mario e il Natale

Cari African Dreamers,eccovi una dolce e toccante storia di uno dei tanti giorni della vita quotidiana di Angal (Nebbi).
Ci arriva da P. Mario, uno dei nostri Angeli Custodi della missione di Angal, i padri che seguono i lavori di costruzione della nostra scuola di Omyer. Grazie P. Mario con regalarci queste Stelline ... di Natale.
Antonella

Stelline …………di Natale 2008

Il caldo improvviso dopo una pesante stagione di piogge, stanchezza, altri motivi veri o fasulli, ma soprattutto la solerte azione del maligno che attenta alla nostra gioia cristiana fanno sì che da qualche giorno non mi sento proprio in gran forma né fuori nè dentro…...Succede!

* E così prendo la motorella col caldo delle tre del pomeriggio. Destinazione: un villaggio chiamato Oryang per portare la comunione ad un’ammalata.
Tentar di portare la gioia e la pace intorno pur con Gesù sul cuore ma con la pena nel cuore, è come navigare nel folto labirinto di sentieri infiniti della savana senza qualcuno che ti indichi la via giusta…
Ma ci arrivo, grazie a Dio, senza non pochi tentativi.
Venturina, così si chiama l’ammalata, mi attende.
- Rwoth omeri (Dio ti ama), le dico.
- Emeri de, father (ama anche te, padre) mi risponde nella sua sofferenza molto evidente sul volto…..
Le dò il perdono di Dio, le ungo la fronte e le mani pregando che il Signore la conforti e la guarisca; le dò infine il Corpo di Gesù e lei risponde : Amen!.
Forse il suo cuore gioisce ma il mio continua a gemere…..

* Riprendo il mio “cavallino rosso”, una vecchia Fantic 125 del 1998, ma canora e allegra come una passerotta…che trotta come una gazzella sui tratti di asfalto, arranca sui sentieri in terra battuta e si lamenta e sobbalza su buche e sassi non sempre visibili quando l’erba è ancora alta. Le piogge sono appena terminate.
Altra destinazione è una piccola comunità cristiana per la celebrazione dell’Eucaristia . Il sole è già calato ma la terra è ancora calda, sono le 5 del pomeriggio .
Dò il sacramento del perdono ad una ventina di persone, parlo della Madonna, della sua gioia di aver detto il suo SI’ a Dio che l’ha scelta come sua madre sulla terra.
Durante la piccola-grande messa sotto gli alberi, una ragazza trema e suda da capo a piedi per un attacco di jakajaka (…una specie di epilessia). Mi avvicino, l’accarezzo con amore e chiedo a Gesù di aiutarla e guarirla.
Alla comunione, con sorpresa vedo nella piccola fila di cristiani anche Salome, sorretta dalla mamma che riceve Gesù e dice: Amen!....

* Poi il capo del villaggio di nome Peter, un fervente cristiano e animatore, mi dice che la sua mamma anziana aspetta anche lei la comunione nella capanna vicina. Ci vado subito mentre tutti gli altri continuano a cantare. Il canto si affievolisce mentre mi allontano dal luogo della celebrazione ma una vocina sempre più chiara mi giunge all’orecchio:
Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla;
in pascoli ubertosi mi fa riposare….
Mi prepari un banchetto alla tua mensa …
e nella tua casa per sempre mi fai riposare !….
Mi pare incredibile! Sì, è proprio mamma Pierina che, seduta …come una regina sulla stuoia fuori della capanna accoglie il Signore… cantando.
La comunico e risponde decisamente e con gioia :Amen!….. nonostante il peso dei suoi 100 e più anni.

* Bisogna tornare prima che il buio quasi repentino del tramonto equatoriale mi crei problemi, anche perché devo spingere il mio cavalluccio nell’acqua di un torrentello. Ma il Signore mi regala ancora …una stellina: l’incontro con una bimbetta tanto carina e non posso fare a meno di salutare la mia piccola amica di cui però non mi viene il nome…
– “Anyonga” ! mi dice col sorriso splendente. “Nyinga Anyonga”… = Gioia, mi chiamo Gioia.. non ti ricordi, father, quante volte te l’ho detto?

E’ gioia anche per me perché il Signore mi solleva dalla tristezza e mi dice : Coraggio!

Ci fu tanta gioia quella notte a Betlemme!
La cantavano gli Angeli …perché era nato per noi tutti il Salvatore!
Buon Natale con tutto il cuore e Felice Anno Nuovo
fratello, sorella, amico!
Un grazie anche perchè tante volte mi hai pensato nella preghiera e aiutato.
Rwoth omeri! = Il Signore ti vuol bene, coraggio!

P. Mario Zecca