
Lei prende tutto quello che trova, apre i regali che Babbo Natale in versione Altoatesina le ha fatto arrivare e consegna agli astanti i rispettivi doni.
Carte verdi, carte rosse, bigliettino multicolore, giacche, bambole, giochi, libri....un mucchio di cose che finiscono dopo baci ed abbracci in dei bei sacchettoni di plastica pronte per tornare a casa l'indomani.
Fa piacere a tutti ricevere regali, sia chiaro, ma alla fine di questi Natali del "nuovo millenio" la mente ritorna a quei Natali di tanti anni fa dove lo spirito natalizio arrivava da solo e durava un mese. Un mese di quel calendario con le caselline che aprivi per scoprirne il contenuto, un mese con il profumo del muschio del Presepe che preparavi con tanta attenzione, un mese di attesa di una un giorno che valeva assolutamente la pena vivere in modo pieno. Perchè era un giorno di emozioni.
Alla fine di quel mese finalmente arrivava quel giorno che era fatto di suoni, profumi e sorrisi e di 3-4 regali fatti con passione da chi ti voleva bene. Un giorno che aveva un valore e alla fine ti lasciava qualcosa di buone dentro.
Oggi la domanda ricorrente è:" ma tu la senti più l'atmosfera natalizia??" E allora cerchi per strade le luminarie, che mettono sempre più tardi, cerchi due palline natalizie dentro qualche negozio e aspetti una canzone che passa la radio...ma l'atmosfera non la trovo più.
Oggi il mio Natale è diventato un divano tirolese pieno di roba....pensando che domani sulle piste non ci sarà tanta gente tra le scatole...evvai.
E intanto che mi sopisco dentro questi pensieri poco natalizi, sul sofà è rimasta una busta.
L'ho messa io, me l'ha consegnata Vincenzo 3 settimane prima. Dietro c'è scritto il nome delle mia bimba.
La apro e chiamo mia figlia. E' una lettera scritta a mano in inglese dallo studente di Nebbi che ho adottato con lei. Poche righe, ma molto chiare e sincere, scritte con una penna blu da un ragazzino che vive in un mondo lontano anni luce da qui e che è felicissimo e riconoscente per poter studiare a Nebbi e costruirsi un futuro vero.
Le leggo tutto, ma il richiamo dei giochi a due anni è troppo forte per restare colpita...e va.
E' li, in quella lettera che finalmente ho ritrovato un barlume dell'atmosfera pura del Natale di una volta. Il piacere di qualcosa di giusto che ha un valore vero per qualcuno che lo merita assolutamente.
Chi l'avrebbe detto che alla fine l'atmosfera giusta me la donava un ragazzino dell'Uganda. Questa volta il regalo lo ha fatto Nebbi a me!!!
Mat