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African Dream è una Associazione Benefica Onlus che abbiamo fondato nel 2006. La missione è quella di dare una mano a bambini nati in Uganda.
Bimbi come quelli nella foto qui a fianco.
Bimbi che spesso muoiono prima di diventare grandi. Quelli che ce la fanno non possono avere nè un'istruzione, nè un futuro decenti. Noi vogliamo aiutare queste persone ad avere delle scuole e degli ospedali, ad avere una chance che in Uganda ora non esiste.

African Dream non raccoglie solo fondi, ma gestisce dei progetti concreti direttamente, progetti alla luce del sole di cui, seguendo questo blog, potrai sapere tutto.
I Tuoi suggerimenti, le Tue idee, i Tuoi commenti, sono per noi un aiuto importante.

Antonella e Vincenzo

domenica 9 novembre 2008

Francesca e Luca: una storia d'amore per l'Uganda


Carissimi Amici e Sostenitori di African Dream, durante la nostra breve visita ad Angal, abbiamo incontrato molte persone meravigliose tra cui l'autrice di questa testimonianza che vi invito a leggere.
Francesca e' rimasta ad Angal insieme al martito Luca per ben 1 anno, portando con se i loro due simpaticissimi bimbi di 3 e 5 anni che ricordo felicemente immersi nella povera ma profonda, realta' africana.
Ammiro persone come Luca e Francesca, che con tanto coraggio hanno saputo rinunciare ad un anno di vita confortevole in Italia e si sono adattati con i loro bimbi alla semplicita' e alle tante difficolta' del quotidiano di Angal, ritornando poi a casa con un bagaglio di memorie e ricchezza interiore, che Francesca stessa vi racconta in questa sua testimonianza, che ancora oggi mi fa venire brividi di commozione e ammirazione.
Luca ha dedicato questo suo anno al servizo dell'ospedale di Angal (http://www.amicidiangal.org/)

Buona lettura,
Antonella


Intrecci di storie, problemi, speranze
di Francesca Moretti Sarti


Note: Francesca Moretti ha di recente soggiornato per un anno ad Angal, dove ha accompagnato il marito, Dr. Luca Sarti, inviato dal CUAMM presso il nostro Ospedale.

Africa...quante cose affiorano alla mente anche solo pronunciandone il nome.

E’ difficile riordinare tutti i pensieri e le emozioni che si portano nel cuore prima, durante e dopo questo incontro! Non si può dire che sia sempre facile …certo lo era stato innamorarsene quando si è venuti la prima volta, perché è così, l’Africa ti investe con la sua bellezza, con la ricchezza dei suoi colori e odori, con la semplicità della sua gente e con la genuinità del rapporto che si crea con la terra che ti circonda.
Poi, dopo averti lasciato senza parole, ti stordisce e ti spezza in due per quell’ inconcepibile contrasto tra la sua rigogliosità e la sua povertà: incontri i volti, gli sguardi, i pianti sommessi e le grida gioiose di mille persone che intrecciano la loro storia con la tua ed allora soltanto comincia il tuo viaggio.
“Quanto Dio semina nel tuo cuore, questo prima o poi germoglierà”: così aveva salutato la mia partenza madre Angela (canossiana legata da una vita all’Africa ed ora in Congo). Avevo sedici anni quando ci siamo incontrate ed a lei devo il mio primo amore per l’Africa, il mio primo pensiero di partire. Probabilmente però non era ancora il momento.
Solo molti anni dopo ho conosciuto Luca, mio marito, da sempre certo che l’Africa, come i più piccoli, avrebbero fatto parte della sua vita, ed è con lui che quel momento è arrivato.


Siamo partiti con due bambini di tre e quattro anni e mezzo con un solo desiderio: offrigli l’opportunità di vivere con noi una scelta difficile ma straordinaria, sicuramente lontana dagli affetti a loro familiari ma non priva di amore e condivisione. A volte, da bravo adulto pianificatore, credi di venire qui e di poter fare o dare qualcosa, invece dopo poco tempo capisci che stai soprattutto ricevendo. Così succede che i tuoi figli ti insegnino: ti insegnano la semplicità nei rapporti, la facilità ad accogliere anche il diverso (magari senza accorgersi che è tale), la genuinità dell’amore e della partecipazione.

Africa...quante cose affiorano alla mente anche solo pronunciandone il nome.
Quanti bambini sono entrati nella nostra vita in questo anno, quante storie tristi si sono intrecciate con la nostra e quante bellissime, quanti volti! Mai potremo dimenticare quanto di positivo abbiamo incontrato nelle persone che lavorano qui, che credono che qualcosa si possa fare magari insieme, quanti umilmente ogni giorno varcano la soglia dell’Ospedale ed al ritorno vanno nei campi a lavorare perché credono che qualcosa si possa cambiare…. Quante speranze e quanti sogni abbiamo condiviso in questo anno! E’ stata in alcuni momenti una bella lotta tra restare o andarsene, tra accettare o rifiutare, tra giudicare o comprendere, ma soprattutto è stato dividere tempo ed energie, condividere preoccupazioni ed aspirazioni, vivere vittorie e sconfitte… Quest’Africa che, dopo averti incantato per la sua magnificenza, ti ammutolisce per la sua apparente immobilità, ti stordisce per la sua trascuratezza e poi ti ferisce con la sua sconfinata povertà; quest’Africa in cui sembra che la giustizia si sia addormentata e l’equità non sia mai arrivata, in cui ti senti il cuore scoppiare come in un urlo silenzioso di fronte a tante morti inaccettabili, a tanta sofferenza che sembra inevitabile ma che non può esserlo…: proprio quest’Africa porteremo nel cuore come una traccia indelebile che ci permeerà sempre, dopo questo straordinario ed indimenticabile anno vissuto accanto a un popolo totalmente diverso all’apparenza, ma profondamente uguale a noi nell’amore.

Africa….quante cose affiorano alla mente anche solo pronunciandone il nome.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come dott.Mario e mamma Claudia, anche Luca e Francesca sono due meravigliose persone che con molta umilta'e semplicita', ma con un cuore grande come il mondo, amano in modo concreto l'Africa. Persone come questo sono capaci di cambiare il mondo. Grazie.
P.Enrico