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Benvenuto,

African Dream è una Associazione Benefica Onlus che abbiamo fondato nel 2006. La missione è quella di dare una mano a bambini nati in Uganda.
Bimbi come quelli nella foto qui a fianco.
Bimbi che spesso muoiono prima di diventare grandi. Quelli che ce la fanno non possono avere nè un'istruzione, nè un futuro decenti. Noi vogliamo aiutare queste persone ad avere delle scuole e degli ospedali, ad avere una chance che in Uganda ora non esiste.

African Dream non raccoglie solo fondi, ma gestisce dei progetti concreti direttamente, progetti alla luce del sole di cui, seguendo questo blog, potrai sapere tutto.
I Tuoi suggerimenti, le Tue idee, i Tuoi commenti, sono per noi un aiuto importante.

Antonella e Vincenzo

lunedì 2 giugno 2008

Il futuro dei ragazzi di Nebbi inizia anche da Te

Essere bambino in Uganda, come in molti paesi africani, significa vivere la giornata nella speranza di sopravvivere. Quando si arriva in paesi come questo, si e' immediatamente toccati dai volti, dagli sguardi, dai sorrisi, dalle strette di mano dei bambini che rappresentano il presente, ma anche la speranza di un futuro migliore ...
La vita media di una persona in Uganda si aggira oggi intorno ai 45 anni.
Ogni giorno migliaia di bambini muoiono per mancanza di cibo, di acqua, di assistenza sanitaria, colpiti da malattie come malaria e AIDS. Molti rimangono orfani e vengono emarginati e non hanno la possibilità di andare a scuola e di avere una giusta educazione per poter affrontare una vita dignitosa e migliore di chi li ha preceduti. A troppi bambini ancora oggi viene negata una "vita da bambini", a molti viene negata 'una vita'.

Cosa manca a questi bambini ugandesi ?? Tutto cio' che per noi e' scontato, per loro e' inesistente ed e' una lotta quotidiana, procurarselo. L'acqua, fonte di vita e bisogno quotidiano e' un lusso di pochi, dei pochi che vivono vicini ai pozzi, sparpagliati qua e la a distanza di kilometri.

Il primo viaggio del mattino e' dedicato al rifornimento di acqua ... si vedono strade piene di donne, bambini, anche piccoli, 7, 8 anni, sotto il sole cocente, senza scarpe e con quattro stracci addosso, che camminano per km e km portando ai loro villaggi, queste pesanti taniche d'acqua. Insieme all'acqua i bambini e le donne devono andare alla ricerca di legna per accendere il fuoco, indispensabile per cucinare quel poco che riescono a coltivare o a rubare alla terra : polenta di matocko, carne di pollo o di capra, latte prodotto dalle poche caprette possedute o dalle magrissime mucche, dalle quali mi domando ancora oggi quanto latte possa uscire. Il cibo e' il regalo della natura, ogni zona con prodotti diversi che vanno da banane, a papaye, a mango, o altri frutti a noi sconosciuti ... e si divide tutto, senza avanzare o lasciare niente. Ma anche il cibo e' un lusso perche' dipende dalle piogge, che possono variare da anno in anno ...
Questi bambini hanno poco tempo per giocare .... ma nonostante questo ti sanno sempre regalare un sorriso.


Per me e' stata una sensazione bellissima, saper leggere in ogni viso, in ogni sguardo, un desiderio, un sogno diverso. Questi visi, questi sguardi, questi occhi che sanno guardare con una profondita' assoluta ... hanno tutti un messaggio ben preciso : chiedono la nostra attenzione, il nostro aiuto, il nostro affetto. Non avrei mai smesso di fare foto .. ogni volto un suo messaggio, e non volevo perderne nessuno.
Per capire questa sensazione, bisogna viverla.
Fino ad oggi ho visto questi volti solo in TV, ma non mi hanno fatto lo stesso effetto X che incontrali faccia faccia ...



Visitare l'ospedale di Angal, il reparto di Nutritional e la pediatria, guidata da una persona cosi' devota a questi bambini e al loro futuro, Claudia Marsaj, mi ha fatto capire quanto lontana sia questa realta' per noi, per i nostri figli che vivono in un mondo cosi' pieno di TUTTO, un tutto che sembra non bastare mai. Piu' volte ho ascoltato i racconti di Mario e Claudia che vivono questa esperienza da parecchi anni, ma l'emozione di vederla con i miei occhi e' stata ben diversa da quella immaginata nella mia mente.

Credetemi, succederebbe lo stesso ad ognuno di voi .. per questo vi chiedo di non essere indifferenti ma di aprire gli occhi, le orecchie e soprattutto il cuore, a queste tristi e dure realta'.
Come diceva Madre Teresa, se tutti contribuissimo con una sola goccia, potremmo INSIEME formare il mare, e fare una differenza per tanti di questi volti, di queste manine che cercano aiuto e conforto. Anche senza parole, la sguardo sa parlare ....
E spero che queste mie parole possano alzare il vostro sguardo e aprire il vostro cuore.

Grazie per avermi ascoltata ...
Antonella

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