
Una scuola per bimbi, il primo progetto, un progetto che verrà realizzato in meno di 5 anni.
A Nebbi è durissima essere bimbi, ma lo è ancora di più diventare grandi, come me e te.
A Nebbi è durissima essere bimbi, ma lo è ancora di più diventare grandi, come me e te.

Se ce la fai a diventare grande non avrai un'istruzione sufficiente per avere una vita che valga la pena di essere vissuta. "Combatti" solo per sopravvivere, almeno fino a domani.
Manca una istruzione decente, quella che io e te da bimbi destavamo e che oggi ci fa avere un computer con cui collegarci ad un blog, una casa, una macchina, 2 telefonini almeno, le scarpe che indossi, il cibo che vogliamo e quando lo vogliamo....etc.
Prima di parlarTi del progetto però, voglio che Ti faccia insieme a me due passi virtuali per il distretto di Nebbi e dintorni.
Si tratta di un dei distretti più poveri dell'Uganda, il 35° in termini di sviluppo sui 39 distretti totali, con 450.000 abitanti che vivono solo di agricoltura di sussistenza.
E' uno dei posti che il sito VIAGGIARE SICURI sconsiglia di visitare.
Addentriamoci ora, prendendo in prestito una parte di descrizione dal sito dei "medici con l'Africa".
"fuori della città, dove vive la grandissima maggioranza degli abitanti quasi tutti continuano ad abitare piccole capanne dal tetto di paglia, coltivare il loro piccolo campo e vivere con i loro animali.
Il distretto di Nebbi ha in se' molti paesaggi diversi.
La zona piu' vicina al Nilo, la contea di Jonam, e' piana e priva di grandi alberi, coperta per lo piu' di vegetazione bassa, tanto che dalle rare colline si vede il grande fiume anche da molto lontano. E' la zona piu' calda e umida, molto calda, molto umida.
Man mano che ci si allontana dal Nilo e si va verso il confine con il Congo, ad ovest, si sale. Piove molto di piu'.
Ovunque terra rossa, il marrum, la sabbia che pavimenta tutte le strade, a parte l'unica strada asfaltata che percorre il distretto, sabbia che si scioglie con la pioggia e diventa fango dove la macchina si ferma e i vestiti si macchiano.

Quando a Paidha e' giorno di mercato si forma una lunga processione di donne a piedi con grossi pacchi sulla testa e bambini sulla schiena e uomini che spingono biciclette cariche. Tutti i giorni, sulla strada, uomini, donne, bambini seminudi, capre e mucche, tutti a camminare sotto il sole, su questa terra rossa".
Ora che abbiamo visto dove opera African Dream...è arrivato il momento di saperne di più di questa Associazione Benefica.
Si tratta di un dei distretti più poveri dell'Uganda, il 35° in termini di sviluppo sui 39 distretti totali, con 450.000 abitanti che vivono solo di agricoltura di sussistenza.
E' uno dei posti che il sito VIAGGIARE SICURI sconsiglia di visitare.
Addentriamoci ora, prendendo in prestito una parte di descrizione dal sito dei "medici con l'Africa".
"fuori della città, dove vive la grandissima maggioranza degli abitanti quasi tutti continuano ad abitare piccole capanne dal tetto di paglia, coltivare il loro piccolo campo e vivere con i loro animali.
Il distretto di Nebbi ha in se' molti paesaggi diversi.
La zona piu' vicina al Nilo, la contea di Jonam, e' piana e priva di grandi alberi, coperta per lo piu' di vegetazione bassa, tanto che dalle rare colline si vede il grande fiume anche da molto lontano. E' la zona piu' calda e umida, molto calda, molto umida.
Man mano che ci si allontana dal Nilo e si va verso il confine con il Congo, ad ovest, si sale. Piove molto di piu'.
Ovunque terra rossa, il marrum, la sabbia che pavimenta tutte le strade, a parte l'unica strada asfaltata che percorre il distretto, sabbia che si scioglie con la pioggia e diventa fango dove la macchina si ferma e i vestiti si macchiano.


Ora che abbiamo visto dove opera African Dream...è arrivato il momento di saperne di più di questa Associazione Benefica.
Al prossimo POST.
Mat
(p.s. Grazie Vincenzo per aver ospitato questo mio post)
(p.s. Grazie Vincenzo per aver ospitato questo mio post)
2 commenti:
Nel leggere questo post, tra me e me ho pensato alla parola "problema";
quante volte, ognuno di noi ha detto nella sua vita "Ho un problema", magari perchè il cellulare 'prende' male o perchè salta l' energia elettrica in casa per 15 minuti. Beh, se noi usiamo il termine "problema" per questi casi, un abitante del distretto di Nebbi, che termine dovrebbe usare?
Forse, mi viene da dire che dovrebbe coniarne uno nuovo.
Beh, credo che l' espressione "ho un problema" è giusto che esca dalla bocca di un bambino di Nebbi... mentre noi dovremmo riflettere 2 secondi di più prima di parlare a vanvera, prima di usare termini impropri, a volte un attimo esagerati.
Complimenti ad African Dream per quello che fa e per aver capito in pieno, il significato del termine "problema". Un grande in bocca al lupo!
Robby
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