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Benvenuto,

African Dream è una Associazione Benefica Onlus che abbiamo fondato nel 2006. La missione è quella di dare una mano a bambini nati in Uganda.
Bimbi come quelli nella foto qui a fianco.
Bimbi che spesso muoiono prima di diventare grandi. Quelli che ce la fanno non possono avere nè un'istruzione, nè un futuro decenti. Noi vogliamo aiutare queste persone ad avere delle scuole e degli ospedali, ad avere una chance che in Uganda ora non esiste.

African Dream non raccoglie solo fondi, ma gestisce dei progetti concreti direttamente, progetti alla luce del sole di cui, seguendo questo blog, potrai sapere tutto.
I Tuoi suggerimenti, le Tue idee, i Tuoi commenti, sono per noi un aiuto importante.

Antonella e Vincenzo

sabato 1 dicembre 2007

Due passi per il distretto di Nebbi


Mentre leggi nel distretto di Nebbi (Uganda), African Dream sta costruendo una scuola.
Una scuola per bimbi, il primo progetto, un progetto che verrà realizzato in meno di 5 anni.
A Nebbi è durissima essere bimbi, ma lo è ancora di più diventare grandi, come me e te.

Infatti la mortalità per malattia è elevata, soprattutto per chi è nei primi anni di vita e tanti rimangono pure senza genitori.
Se ce la fai a diventare grande non avrai un'istruzione sufficiente per avere una vita che valga la pena di essere vissuta. "Combatti" solo per sopravvivere, almeno fino a domani.

Manca una istruzione decente, quella che io e te da bimbi destavamo e che oggi ci fa avere un computer con cui collegarci ad un blog, una casa, una macchina, 2 telefonini almeno, le scarpe che indossi, il cibo che vogliamo e quando lo vogliamo....etc.

L'istruzione che forma persone in grado di costruire soluzioni nuove per aiutare se stessi e gli altri ad uscire da un situazione di stenti..solo di stenti.

Prima di parlarTi del progetto però, voglio che Ti faccia insieme a me due passi virtuali per il distretto di Nebbi e dintorni.
Si tratta di un dei distretti più poveri dell'Uganda, il 35° in termini di sviluppo sui 39 distretti totali, con 450.000 abitanti che vivono solo di agricoltura di sussistenza.

E' uno dei posti che il sito VIAGGIARE SICURI sconsiglia di visitare.

Addentriamoci ora, prendendo in prestito una parte di descrizione dal sito dei "medici con l'Africa".
"fuori della città, dove vive la grandissima maggioranza degli abitanti quasi tutti continuano ad abitare piccole capanne dal tetto di paglia, coltivare il loro piccolo campo e vivere con i loro animali.
Il distretto di Nebbi ha in se' molti paesaggi diversi.
La zona piu' vicina al Nilo, la contea di Jonam, e' piana e priva di grandi alberi, coperta per lo piu' di vegetazione bassa, tanto che dalle rare colline si vede il grande fiume anche da molto lontano. E' la zona piu' calda e umida, molto calda, molto umida.
Man mano che ci si allontana dal Nilo e si va verso il confine con il Congo, ad ovest, si sale. Piove molto di piu'.

Ovunque terra rossa, il marrum, la sabbia che pavimenta tutte le strade, a parte l'unica strada asfaltata che percorre il distretto, sabbia che si scioglie con la pioggia e diventa fango dove la macchina si ferma e i vestiti si macchiano.


Quando a Paidha e' giorno di mercato si forma una lunga processione di donne a piedi con grossi pacchi sulla testa e bambini sulla schiena e uomini che spingono biciclette cariche. Tutti i giorni, sulla strada, uomini, donne, bambini seminudi, capre e mucche, tutti a camminare sotto il sole, su questa terra rossa".

Ora che abbiamo visto dove opera African Dream...è arrivato il momento di saperne di più di questa Associazione Benefica.

Al prossimo POST.

Mat
(p.s. Grazie Vincenzo per aver ospitato questo mio post)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel leggere questo post, tra me e me ho pensato alla parola "problema";

quante volte, ognuno di noi ha detto nella sua vita "Ho un problema", magari perchè il cellulare 'prende' male o perchè salta l' energia elettrica in casa per 15 minuti. Beh, se noi usiamo il termine "problema" per questi casi, un abitante del distretto di Nebbi, che termine dovrebbe usare?

Forse, mi viene da dire che dovrebbe coniarne uno nuovo.
Beh, credo che l' espressione "ho un problema" è giusto che esca dalla bocca di un bambino di Nebbi... mentre noi dovremmo riflettere 2 secondi di più prima di parlare a vanvera, prima di usare termini impropri, a volte un attimo esagerati.

Complimenti ad African Dream per quello che fa e per aver capito in pieno, il significato del termine "problema". Un grande in bocca al lupo!

Robby

Anonimo ha detto...
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